Alla fine è successo. Dopo quattro anni come illustratrice full time l’incantesimo si è rotto. Sono senza lavoro.
Ciao a tutti, per non mi conosce sono Ilaria, sono un’illustratrice che fa troppe cose contemporaneamente e negli ultimi quattro anni ho lavorato come dipendente per una grossa azienda di consulenza. Per quattro anni le mie giornate dalle 9.00 alle 18.00 sono state scandite da mail, messaggi su Teams, chiamate, richieste al limite dell’offensivo (non dimenticherò mai “puoi provare a mettere il testo blu su sfondo rosso?”). Il tutto per la creazione di corsi di formazioni e video esplicativi per tutti quei colossi per cui difficilmente un creativo sogna di lavorare (oh però sono loro ad avere i soldi).
Il lavoro era stabile e, la fortuna più grande, i colleghi e i superiori delle persone d’oro ma come potete immaginare la creatività non era il focus, tra palette dei brand inguardabili, temi non proprio divertenti e deadline strette far uscire la vena artistica è stato un evento più unico che raro.
Per questo motivo, e per il sogno di riuscire a vivere della mia creatività, era da molto tempo che speravo di interrompere questo rapporto lavorativo. Mi piacerebbe raccontarvi che sono stata io, con la mia maturità, onestà intellettuale, forza e coraggio a lasciare il posto di lavoro, ma non è così.
Paralizzata dalla sicurezza economica (la busta paga è carina) e dal tempo che riuscivo a ritagliarmi tra un compito e l’altro (benedetto smart-working) non ho mai avuto il coraggio di fare questo passo.
In maniera molto, ma molto, poco romantica sono stata lasciata a casa insieme ad alcuni colleghi per via di un calo della produzione.
Ora è arrivato il momento di provare a fare quello che ho sempre voluto fare, prendere in mano il timone e lanciarmi nel mondo del libero professionismo come lanciarsi da una montagna con una tuta alare (è davvero uno sport? non è un tentativo mal celato di farla finita?).
Ora ho bisogno di un piano, o almeno un’idea, una mappa, un filo da seguire, una traccia insomma qualcosa. E già mi sale il panico. Cosa devo fare?!?!
La prima cosa, di cui sono sicura, è che non devo farmi prendere dalla paura e dall’ansia. Infatti per quanto questo sia un cambiamento desiderato porta con se incertezza e paura, la paura di fallire, di esporsi e scoprire di non essere adeguata. Ma so di non essere l’unica anzi anche i più grandi professionisti soffrono di sindrome dell’impostore e questo è importante da ricordare.
Se me lo scorderò spero almeno di ricordarmi che esiste la terapia, uno strumento forse sottovalutato per queste situazioni, forse perché pensiamo di doverla affrontare da sol* o che non sia un problema “abbastanza grave” per farsi aiutare da un professionista. Non è così, se ne avete bisogno fatevi aiutare.
Quindi eccoci, ho la strada dritta (o contorta chissà) davanti a me, possibilità infinite e non so esattamente dove porteranno, non ho nemmeno un piano preciso se non respirare e credere in me stessa.
A chiunque sia in una situazione simile alla mia consiglio di mettere da parte dei risparmi se è possibile, per affrontare la transizione da impiegat* a freelance con più serenità. Aggiornate CV, portfolio, social e simili ancora prima di lasciare il lavoro e se potete iniziate a fare networking, a far sapere in giro cosa fate e cosa volete fare, vedrete che riceverete un sacco di incoraggiamento (anche qualche consiglio non richiesto probabilmente ma tenete duro).
Magari vi chiedete qual’è il mio piano ora, di preciso ancora non lo so, l’estate non è il periodo perfetto per lanciarsi ma chercherò di creare un terreno fertile fatto di auto-promozione, organizzazione e riposo per arrivare pronta a settembre.
Se vi va di seguirmi in questo viaggio, cercherò di tenere questo blog più aggiornato, sperando serva a me ma anche ad altri ad affrontare la loro strada.
Se volete rimanere aggiornat* seguite questo blog e sui miei social e grazie mille se avete letto fin qui!

Lascia un commento